- Pubblicata il 01/03/2006
- Autore: Samantha77
- Categoria: Racconti erotici sottomissione
- Pubblicata il 01/03/2006
- Autore: Samantha77
- Categoria: Racconti erotici sottomissione
La sottomissione di Marco - Cosenza Trasgressiva
Cap. 1
Mi presento sono Marco, un ragazzo di 32 anni con un bel fisico atletico anche se non sono molto alto, sono fidanzato da alcuni anni con una splendida ragazza di nome Monica. Da pochi mesi conviviamo in un appartamento acquistato assieme facendo un mutuo. Entrambi abbiamo due ottimi lavori; lei è avvocato in uno studio legale, io lavoro per una grossa azienda nel settore marketing.
Il nostro rapporto è sempre stato perfetto sotto tutti i punti di vista, non posso proprio lamentarmi. Purtroppo in questi giorni ho ricevuto la lettera di licenziamento da parte della mia azienda causa ridimensionamento del personale, non volendo fare gli ultimi giorni di lavoro e per mettermi a cercare subito un nuovo lavoro mi sono messo in ferie.
Ovviamente sono un po’ abbattuto per questo fatto ed è da qualche giorno che passo le giornate a casa da solo a cercare, con poca voglia, una nuova occupazione. Monica ritorna dal lavoro non prima l’ora di cena e la sera è sempre molto stanca ma non manca mai di tirarmi su il morale dicendomi che prima o poi un lavoro lo troverò e di non preoccuparmi e molto spesso si finisce a letto a fare delle grandi scopate.
I giorni passano in fretta, ho fatto un paio di colloqui ma nulla, e non ho ancora trovato uno straccio di lavoro, ho il morale a terra e sto trascurando anche la mia persona; oramai sto quasi tutto il giorno a casa in tuta con la barba di tre giorni a guardare la tele. Anche Monica sembra più fredda e preoccupata nei miei confronti, parliamo sempre di meno e facciamo sesso sempre più di rado. Inoltre ultimamente mi fa alcune osservazioni sul fatto che il mutuo lo sta pagando solamente lei e che la casa è un disastro e che non faccio nulla in tutto il giorno; argomenti se pur veri che mi fanno imbestialire e portano a lunghe litigate e tensioni.
Oggi è venerdì ed è circa due mesi che sono a casa, sto aspettando Monica che rientri dal lavoro nella speranza che porti qualcosa da mangiare di già pronto…sento sbattere la porta con violenza…è lei ed ha un aria terribilmente nera, più del solito…non ho il coraggio questa volta di aprir bocca anche perché mi sta guardando con due occhi tremendi, dopo alcuni secondi di pesante silenzio mi dice con tono arrogante “guarda Marco di questa situazione mi sono rotta i coglioni “ cerco subito di replicare ma mi fulmina nuovamente con lo sguardo e ricomincia con tono più alto “ stai zitto e ascolta adesso…così non si può più andare avanti e quindi adesso si cambia registro” mi sta trattando come un bambino e la cosa non mi va e rispondo “senti Monica datti una calmata…” lei è inviperita e con una violenza mai vista mi molla una seria di ceffoni in volto che mi sorprendono e mi stordiscono, sono come paralizzato e non riesco a reagire e lei ricomincia urlando “una calmata? Te la do io una calmata e subito…guarda la casa è uno schifo e tu non fai un cazzo da due mesi e guardati come ti sei ridotto, mi fai schifo” ascolto in silenzio e intimorito dal suo nuovo fare. E’ su tutte le furie e prosegue “sono io che ti mantengo…sono io che pago il mutuo della mia casa...e tu brutto stronzo adesso se vuoi rimanere ancora qui ti darai da fare e rispetterai le mie regole, altrimenti fuori” e stringendomi la faccia con la mano mi obbliga a fissarla nei suoi terribili occhi e aggiunge “è chiaro piccolo stronzo?” e io ancora scosso e spaventato per questo suo atteggiamento sussuro “si Monica scusami”. Lei vedendomi così sottomesso e timoroso accenna a un sorriso maligno e di vittoria “ ma che vocina che hai caro, ti sei spaventato? Stai tranquillo la tua Monica ti vuole bene, solamente che adesso tu devi stare alle mie regole e tutto andrà per il meglio”. Le sue parole sono chiare e inequivocabili e non mi resta altro che accettare “hai ragione farò tutto quello che vorrai perché ti amo e cercherò di rendermi utile in casa finchè non troverò un nuovo lavoro”. Finalmente mi lascia la faccia con la sua mano e soddisfatta mi dice “ bravo sono proprio contenta della tua decisione, visto a volte basta solamente chiarirsi e tutto va a posto” e con tono più deciso aggiunge “iniziamo subito, vieni con me in bagno che ti do una sistemata, non ti voglio più vedere così dimesso” mi prende per un braccio in maniera autoritaria e mi porta in bagno, non riesco a capire cosa mi stia succedendo, il suo comportamento severo mi sorprende e non riesco a reagire. Arrivati in bagno mi ordina di spogliarmi e di farmi la barba, finito questo mi dice “bene adesso non voglio più vedere neanche un pelo sul tuo viso, voglio che il mio uomo sia curato…inoltre per punizione e per mia soddisfazione adesso ti farò la ceretta ovunque così ti ricorderai di farti la barba e di tenerti in ordine in futuro” a queste parole incredulo e sorpreso reagisco “cosa? Ma sei matta…” altri due sonori schiaffi mi girano la faccia “allora non sono stata chiara prima, se vuoi stare qua pretendo massima collaborazione da parte tua e non tollero nessun tipo di obbiezione” e con una certa foga mi spinge verso la doccia; non oso più ribattere e mi sottopongo a questa umiliazione, noto invece la grande gioia di Monica nel mettermi la ceretta e nel utilizzare i cerotti cercando sempre di farmi il più male possibile, inoltre non contenta mi rade il pube completamente e la vista del mio cazzo completamente senza peli mi mortifica ulteriormente. Sono completamente tosato e mi vergogno per la situazione, al contrario Monica è molto felice nel vedermi così umiliato e incapace di reagire e mi dice “ stupendo sei perfetto, adesso fatti una bella doccia veloce e vieni di la in salotto che ti metto subito sotto con il lavoro…mi raccomando rimani nudo tesoro”. In pochi minuti sono in salotto e vedo Monica sdraiata sulla poltrona che guarda la tv ancora vestita da lavoro e cioè con taier, calze e scarpe con tacco, appena mi vede mi ordina di prepararle la cena e per umiliarmi ulteriormente mi fa indossare un grembiule da cucina. Servita e consumata la cena in un quasi totale silenzio Monica si risiede sulla poltrona e mi dice con tono sereno “ sono proprio stanca caro ma felice perché ci siamo chiariti “ , penso che forse le sia passata l’incazzatura e cerco di riportare le cose alla normalità ma ancora prima che riesca ad aprire bocca vengo gelato da Monica “ ho male ai piedi vammi a prendere le ciabatte, veloce”. Non sono proprio abituato a questo trattamento ma per non creare ulteriori tensioni e nella speranza che in poco tempo la cosa rientri assecondo i voleri di Monica e le porto le sue ciabatte, mi costringe a levarle le scarpe e ad infilarle le ciabatte e lei porgendomi un piede “adesso massaggiami i piedi” obbedisco. Sono circa due ore che le massaggio i piedi e sono in ginocchio davanti a lei nudo con un ridicolo grembiule addosso, la osservo è veramente bella e poi questa aria autoritaria che ha e che non conoscevo è molto intrigante, anche lei sembra apprezzare il mio massaggio e mi sembra un po’ eccitata per la nuova situazione. Lei mi guarda e dice “basta adesso, tirati via quel grembiule e andiamo a letto che ho voglia…”. Non me lo faccio dire due volte e andiamo a letto e facciamo una grandissima scopata forse come non mai, lei mi sembra indiavolata e anch’ io sono molto eccitato, non so perché forse per la strana situazione creatasi simile ad un gioco sessuale, e penso che forse di questo si tratta e domani tutto tornerà come prima.
Alla fine del rapporto Monica è veramente soddisfatta e mi piazza una frase sibillina “ bravo Marco era da anni che non eri così, come mai tanta eccitazione?” e mi guarda con un mezzo sorriso, non raccolgo la provocazione e le auguro la buonanotte e mi addormento stremato.
La mattina successiva mi sveglio tardi e mi accorgo che Monica è uscita e mi ha lasciato un biglietto con scritto che è andata a fare compere e che sarebbe tornata per mezzo giorno, mi vesto perché non sopporto la vista del mio corpo totalmente depilato e rassetto la casa nella speranza di accontentare Monica, riesco anche a preparare il pranzo e aspetto con una certa ansia la mia fidanzata pensando di chiudere definitivamente questa storia. Finalmente sento la porta che si apre e sento la voce allegra di Monica che mi chiama “ tesoro vieni subito qua a darmi una mano, ho comprato un sacco di cose”. Penso “santo shopping, si è tranquillizzata” e corro ad aiutarla. Posiamo tutti i suoi pacchetti e lei guardandomi mi dice “ bravo vedo che hai sistemato la casa, molto bene ma chi ti ha detto di indossare quei vestiti orribili?” E io rispondo “ma cara sono i miei vestiti di sempre, cavolo cosa volevi che rimanessi nudo anche oggi?”. Monica diventa seria tutto di colpo “ si dovevi rimanere nudo, comunque non ti preoccupare non accadrà più visto che oggi ti ho comprato dei vestiti nuovi più adatti alla tua nuova condizione” e io ingenuamente “non capisco amore non mi servivano vestiti nuovi e poi quale nuova condizione? Pensavo fosse tutto risolto” Monica innervosita mi risponde “ e pensavi male, te lo ripeto nuovamente se vuoi stare qua e vuoi stare con me ci starai ma con le mie nuove regole” e con tono minaccioso continua “ adesso ti consiglio di spogliarti velocemente che ti mostro le cosette che ho preso per te e ti spiego più dettagliamene le nuove regole per rimanere in questa casa, chiaro no?”. Nuovamente sottomesso dai suoi modi arroganti e senza alternative mi spoglio e assisto impotente all’apertura dei pacchi dei nuovi vestiti destinati a me.
Adesso Monica è su di giri nel aprire i pacchi e tutta eccitata mi dice “visto che sei senza lavoro e ti occupi della casa ho pensato che questo sia un lavoro da donna ed è per questo motivo che da oggi tu indosserai in casa solamente abiti da femminuccia” e intanto mi mostra un perizoma rosa con alcuni fiocchetti, rimango interdetto non posso crederci, e lei con un bel sorriso da presa per il culo “ti piace eh? ma non agitarti siamo solo all’inizio, ne ho presi altri 5 di diversi colori e fogge e ovviamente tutti accompagnati con relativo reggiseno, vedrai che belli, intanto indossa questi” e mi porge un perizomino nero e un bel reggiseno nero con coppe rinforzate, io sono in piedi davanti a lei completamente nudo e sbotto “ adesso basta Monica, mi rifiuto di ridicolizzarmi così, ho ancora una dignità”, questa mia reazione fa arrabbiare terribilmente Monica che come una furia si lancia contro di me e inizia a picchiarmi selvaggiamente urlando “ mi parli di dignità!? Di dignità te…sei solo un inutile pezzo di merda e fai quello che dico io” e intanto continua a malmenarmi duramente e io indietreggio fino al muro cercando passivamente di proteggermi dai suoi colpi sempre più forti, inizio ad avere male e la prego di smettere ma sembra non avere pietà per me, le botte si accompagnano a continui insulti, è la prima volta che vengo picchiato così e per di più dalla mia ragazza, non so cosa fare sono terrorizzato, scoppio a piangere e ormai in ginocchio sotto ai suoi colpi la imploro di smettere e le prometto che le obbedirò. Lei trionfante come non mai si ferma e mi schernisce “ e poi mi vieni a parlare di dignità, ma guardati…un vero uomo non si fa pestare così da una donna…piangi proprio come una femminuccia…del resto tu sei una femminuccia non è vero?” e io timidamente “si” “si cosa?” e ancora con voce più bassa “si sono una femminuccia” . Monica felice della mia risposta mi lancia addosso gli indumenti con disprezzo “e allora vestiti femminuccia”. Messo il reggiseno e il perizoma che mi copriva a stento l’uccello e mi lasciava scoperto l’intero sedere infilandosi completamente nelle natiche, Monica proseguiva con l’umiliante vestizione che comprendeva delle calze color carne con relativo reggi calze, una camicetta bianca stretta con collo molto ampio e una gonna nera lunga fino al ginocchio con spacco laterale. Mano a mano che mi mostra i capi io gli indosso silenziosamente e una volta completata la vestizione Monica mi dice soddisfatta “stai veramente bene, adesso mancano solamente le scarpe e qualche piccolo ritocco…onestamente devo dirti che ho pensato molto alla scarpa adatta a te, visto che sei la mia serva e donna di fatica per il momento indosserai questi zoccoli, sono più comodi per lavorare in casa” e scoppia in una risata fragorosa mentre me li mostra, sono a dir poco ridicoli, hanno una zeppa di circa 15 cm in sughero, aperti davanti e dietro con un'unica striscia bianca di cuoio dove vi è disegnato sopra un cuore rosso. Li calzo con enorme fastidio per la gioia di Monica che ironica “ti piacciono tesoro?..se sono stretti non ti preoccupare, li terrai talmente tanto che ti abituerai, vedrai farai qualunque lavoro con quegli zoccoli…” e si mette nuovamente a ridere.
Così conciato mi sento davvero ridicolo e umiliato, il perizoma mi stringe sul pube e si infila totalmente nel culo procurandomi un enorme fastidio per non parlare di questi terribili zoccoli scomodissimi e che mi fanno già male ai piedi. Monica sempre più divertita “adesso ti trucco tesoro e vedi di stare attento perché dovrai imparare a farlo da solo in futuro”, prendendomi con forza per un braccio mi trascina in bagno e con grande difficoltà la seguo cercando di non cadere, sento il rumore degli zoccoli che battono sui miei talloni ad ogni passo cosa che nota anche Monica “ senti caro il rumore dei tuoi bei zoccoli? Questo è l’unico rumore che voglio sentire in questa casa mentre fai i tuoi lavoretti” e sorride compiaciuta. Dopo essere stato truccato pesantemente con rossetto rosso, fard e molte altre cose che non conosco, Monica mi mostra una parrucca nera lunga che mi mette dicendo “ visto che per il momento i tuoi capelli sono un disastro terrai questa parrucca da bella moracciona”. Completata la trasformazione mi porta sempre per un braccio davanti allo specchio in corridoio e guardandomi sono stupito, sembro a tutti gli effetti una bella ragazza anche se truccata da puttana, rimango imbambolato nel vedermi riflesso nello specchio, ovviamente non manca l’ironico commento di Monica “ che te ne pare? Sei proprio carina, un autentica casalinga-puttana” seguita dal immancabile fastidiosa risata che risalta ancor maggiormente la mia umiliazione. Successivamente Monica mi fa indossare un terrificante grembiulone integrale bianco pieno di fiocchi e disegni di fiorellini e cuoricini che mi arriva fino ai piedi e che mi lega intorno alla vita molto stretto in un enorme e umiliante fiochettone e con sguardo sadico mi dice “questo lo terrai sempre mentre farai i lavori di casa, così non correrai il rischio di sporcarti”. Tornati in salotto lei si siede e ordinatomi di stare in piedi davanti a lei mi dice “ bene sono proprio felice del risultato, ma adesso bisogna stabilire delle regole precise per questa tua nuova condizione…per prima cosa tu adesso sei una serva e io sono quella che ti mantengo quindi pretendo rispetto e che tu mi chiama sempre padrona, è chiaro?”. E io sempre più demoralizzato “si padrona”. “inoltre visto che sei un femminuccia dovrai imparare a muoverti e comportarti come una donna, sarà il caso di parlare sempre al femminile e soprattutto impegnati a parlare con voce femminile… inoltre il tuo nome maschile non ha più senso quindi da adesso ti chiamerò Luana…ti piace il tuo nuovo nome Luana?”. Mi sta togliendo tutta la mascolinità anche nei minimi dettagli e non riesco ad accettarlo ancora, ma i suoi violenti schiaffi improvvisi mi fanno dire con una ridicola vocina in falsetto “si padrona mi piace molto il nome Luana”. Monica è al settimo cielo nel vedermi così remissivo e continua “ essendo la tua padrona potrò punirti severamente ad ogni tua mancanza o semplicemente per mio divertimento quindi cerca di rigare dritto Luana” “si padrona” “per il momento mi sembra sufficiente, le altre regole te le spiegherò successivamente…adesso prendi dei sacchi dell’immondizia e infilaci dentro tutti i tuoi vestiti e tutta la tua biancheria che dopo li butterò via, tieni solamente un paio di pantaloni, un paio di scarpe e una maglia per quando dovrai uscire di casa, ovviamente avrai sempre intimo femminile sotto per non dimenticarti chi sei, fai veloce Luana”, sentita quest’ultima umiliazione mi muovo cercando di essere il più femminile possibile per non far adirare Monica, prendo i sacchi e mi dirigo in camera per prendere i miei poveri vestiti, i miei movimenti sono accompagnati dal frusciare del grembiulone e dal rumore degli zoccoli che mi fanno un male terribile, penso che sarà dura abituarsi ma non ho grandi alternative e in me cresce il senso di rassegnazione a questa nuova condizione di serva travestita. Consegnati i sacchi pieni a Monica, mi ordina di attenderla in bagno intanto che lei va a buttare i vestiti. Dopo alcuni minuti arriva e mi dice soddisfatta “ adesso non indosserai mai più quei orrendi vestiti cara… ora ti spiego come pulire bene il bagno e i pavimenti cosa che farai ogni giorno…preferisco che i pavimenti tu li faccia a mano e in ginocchio vengono molto meglio quindi prendi secchio e straccio e inizia, mi raccomando mentre pulisci non fare troppo casino perché devo leggere alcune pratiche e non voglio essere disturbata” “si padrona” e guardandomi negl’occhi con uno sguardo vittorioso “buon lavoro serva Luana” “ grazie padrona”e se ne và. Prendo secchio e straccio, mi metto in ginocchio e inizio a pulire. Dopo circa un ora ho passato i pavimenti per tutta la casa, ho le ginocchia distrutte e sono un po’ stanco ma appena finito sento la padrona “Luana manca poco alle sette vieni in cucina a preparare la cena che ho molta fame”. Vado velocemente in cucina e noto che sto acquisendo maggior dimestichezza nel muovermi così vestito e soprattutto con gli zoccoli.
Qui mi attende Monica che mi chiede “hai finito Luana” “si padrona” “bene dopo controllerò se hai fatto un buon lavoro, adesso prepara da mangiare” e con un sorriso maligno “ho pensato che forse per te sarebbe meglio fare una dieta anche se sei magra con tre o quattro chili in meno il tuo corpo sarebbe perfetto: esile e delicato, non trovi?” devo sopportare anche questo ma comunque rispondo gentilmente “si padrone è un ottima idea” e lei con fare canzonatorio “bene, noi donne su queste cose la pensiamo tutte allo stesso modo…allora per te questa settimana ci sarà solo frutta e verdura” “si padrona”.
Preparo e servo la cena alla mia padrona e dopo essersi accomodata in sala e aver bevuto il caffè mi lascia il tempo di andare in cucina a mangiare da solo il mio magro pasto fatto da un po’ d’insalata e una pera. Rassetto la cucina e vado in soggiorno dalla padrona che mi ordina di stare in piedi davanti a lei con la testa bassa come si addice ad una serva “da adesso in poi dopo cena ci sarà il momento della verifica dei tuoi lavori e l’assegnazione delle eventuali punizioni…ho già visto come hai pulito i pavimenti e non sono per niente soddisfatta ci sono troppi aloni, verrai subito punita Luana così starai più attenta in futuro, alzati la gonna e piegati a novanta”. Mentre eseguo preoccupato l’ordine noto che Monica tira fuori da un cassetto un frustino che non avevo mai visto e preso dalla paura dico “ ti prego padrona non frustarmi, domani sarò più brava” di tutta risposta mi arrivano due frustate secche sulle chiappe nude che mi fanno urlare “ me lo auguro serva, adesso smettila di frignare come una bambina, prenderai 10 frustate per il lavoro fatto male e altre dieci perché ti sei lamentata” poi si avvicina con la bocca al mio orecchio e mi sussurra “e se proprio devi urlare tesoro, fallo con urletti da troietta , è l’unica possibilità di sfogo che ti concedo” e comincia a darmi le frustate, fino alle prime cinque riesco a trattenermi a fatica per le successive sempre più forti comincio ad emettere dei ridicoli gridolini di dolore, fatto che entusiasma Monica e la portano a calcare maggiormente la mano e incitandomi “prendi Luana…slap…le vuoi più secche sguattera eh?….slap…ah ah….slap…”. Finita la punizione Monica mi dice “adesso ho voglia di guardare un film, vieni qua che ti slaccio il grembiule, riponilo nel tuo armadio vuoto, hai finito i tuoi lavori per oggi e poi vieni subito qua”. Eseguo immediatamente e con il sedere dolorante vado in camera per poi tornare subito dalla mia padrona che mi fa inginocchiare vicino a lei e mi ordina di sfilarle le ciabatte con la bocca e di leccarle i piedi leggermente odorosi. Per tutta la durata del film rimango in ginocchio a leccare i suoi piedi, ho la lingua stanca, un male tremendo alle ginocchia, mal di piedi, sono affamato e ho un gran bruciore al sedere; mi ha ridotto così in un solo giorno, sono nuovamente preso dallo sconforto perché non intravedo nessuna via di scampo per me, forse devo proprio rassegnarmi a fare le sguattera della mia ragazza.
Finito il film mi ordina di spogliarmi totalmente e di riporre i vestiti nell’armadio, finalmente posso togliermi questi maledetti zoccoli da puttana, ho un gran sollievo ai piedi e incomincio a rilassarmi un pochino ma vengo subito richiamato alla realtà dalla sua voce “Luana vieni che ti preparo per la notte..non vorrai mica dormire tutta nuda…oggi ti ho comprato qualcosina di veramente carino per dormire” e tutta felice Monica mi fa indossare delle culotte rosa con relativo reggiseno, delle calze bianche con reggicalze, giarrettiera rosa e un baby doll rosa trasparente lungo fino ai piedi con un gran fiocco bianco all’ altezza del petto, un vestaglietta sempre rosa molto lunga trasparente e infine delle ciabattine rosa con tacchetto ricoperte di pelo rosa. Con questo abbigliamento “da notte” mi sentivo ancora più ridicolo di prima ma non dovevo fare questo effetto a Monica che tutta entusiasta del risultato mi porta davanti allo specchio dicendomi “caspita Luana hai proprio un bel corpo e così vestita sei proprio una gran troia” e mi da un bacino sulla guancia, io nel guardarmi nello specchio e per il gesto di dolcezza di Monica incomprensibilmente arrosisco come una ragazzina timida. Effettivamente osservandomi allo specchio sembro proprio una gran figa e questa visione mi procura una leggera erezione che mi manda in confusione completa, Monica si accorge di questo e con sorpresa mi dice dolcemente “ ma Luana che fai…ti stai eccitando…sei proprio una troietta.” E con fare deciso mi stringe a se e mi bacia profondamente, mi sento come una bambola indifesa tra le sue braccia e mi abbandono a lei. Mentre mi sta baciando sento che con una mano mi tocca il cazzo che si irrigidisce sempre più nonostante la culotte e il baby doll.
La sensazione che provo è fortissima e mai provata, non riesco a capire cosa mi stia succedendo, Monica finito di baciarmi mi dice “ti è piaciuto cara?” “si tesoro” e lei sempre in modo dolce ma deciso “non te ne approfittare se sono generosa con te, ricordati che sono sempre la tua padrona” “scusami padrona”. Dopo avermi messo al mio posto mi dice “adesso sono stanca andiamo a dormire ma prima fammi vedere come sculetti fino in camera” “si padrona” e mi avvio sculettando per la prima volte felice di aver ricevuto un bacio da Monica in questa dura giornata anche se avrei sperato in qualcosa di più.
Continua…..
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stefano
vorei essere al posto di marco
frocio inferiore
Giusto il consiglio di roberto.
WLF
Io molto semplicemente ti manderei tutte le mattine a scaricare cassette al mercato pezzo di idiota che non sei altro!!!
LA MUMMIA
HAI CERVELLO E CULO DI GALLINA MA VA A COVARE UOVA DI MERDA!!!!!!!!!!!
lothar
se e'vera 6 da internare,oppure fai come dice roberto............
roberto
ciao avete mai pensato al suicidio? no!!!!guarda che e' arrivato il momento coglione
monica
Storia bellissima,complimenti,mi piacerebbe tanto leggerne delle altre,però nel web ce ne sono pochissime su questo genere,peccato. kiss........Monica
xxx
pirla e tu saresti un uomo..piangi ti fai picchiare e ti travesti ma vaffanculo!!va...inculala quella troia fatti mantenere e trattala come una cagna,, fatti trovare con 2 trans e spaccala!!!pirla
la tua padrona
come osi piccola troia dire che mi puzzano i piedi?? per punizione succhiarai il cazzo di un cavallo suonando a ritmo di scoregge l'inno nazionale... S-P-A-R-A-T-I!!
dio
non c'è limite alla demenza vero?
ahahah
che palle (non voglio fare bettute allusive sul mutamento), non la riesco a leggere tutta
Kenzo
ma vaffanculo.... il solito racconto del ricchione che vuol diventare femmina...
claudio
Ciao Marco, scusami se te lo dico ma la tua donna è una troia nel vero senso della parola.Piuttosto che vestirmi da donna sarei andato a chiedere l'elemosina ma prima una capata sul naso non gliela toglieva nessuno e una coltellata al padrone del sexy shop