UNA SVELTINA COL VICINO – 1° tempo – Modena - Cosenza Trasgressiva

UNA SVELTINA COL VICINO – 1° tempo – Modena - Cosenza Trasgressiva

Stavo uscendo dal mio condominio per andare ad aprire il negozio di ferramenta in cui lavoro, quando è arrivato un ragazzo di incredibile viriliità. Il tipo di ragazzo che ti fa ribollire i maroni e gonfiare l'uccello, che immagini potrebbe realizzare ogni tua fantasia erotica.
Indossava una camicia bianca attillata e un semplice paio di jeans. Aveva i capelli neri, lunghi fino alle spalle e un culo sporgente da favola. Teneva due valige nelle mani e una sigaretta accesa fra le labbra che lo rendeva ancora più “macho”. Sembrava la pubblicità vivente di un prodotto maschile, tipo un dopobarba o un profumo di Armani. Mentre entrava nel portone, mi ha lamciato un breve sguardo. Dovevo assolutamente scoprire chi era.
Al ritorno sono salito al piano di sopra e ho chiesto alla zitella del terzo piano, che passa la vita alla finestra e sa tutto di tutti. Ho saputo che era un nuovo inquilino, e che aveva affittato proprio l'appartamento libero davanti al mio. Ero single da due mesi e ho subito pensato: “Perfetto, è il destino che l'ha mandato!” Mentre dormivo, ho sognato di baciarlo e di fargli un pompino, e ho sborrato nelle lenzuola con una mega polluzione notturna.
Il giorno dopo era festivo, ho usato lo spioncino della porta per uscire nello stesso momento in cui usciva lui. Era così figo da farmi venire le vertigini, e mi ha guardato negli occhi sorridendo. Era evidente che tra noi c'era un'attrazione reciproca.
- Ciao, sono Rocco, il nuovo vicino... 
- Ciao, sono Massimo... è davvero un piacere conoscerti.
Ho detto, stringendogli la mano e notando i suoi occhi avidi sul mio corpo. Era quasi sicuramente gay o bisex... evviva!
Abbiamo fatto due chiacchiere e ci siamo ripetutamente guardati. C'era nell'aria una chiara tensione sessuale. Ho fatto il primo passo. 
- Posso offrirti una tazza di caffè? 
- Certo, molto volentieri...
Siamo andati in cucina e ci siamo subito baciati. Poi mi sono girato per preparare il caffè e lui mi ha abbracciato da dietro. I suoi occhi neri mi guardavano come un pezzo di carne appetitosa e fumante. Mi ha spogliato con la velocità e l'abilità di un trasformista e ha fatto altrettanto coi suoi vestiti. Il suo corpo era tutto muscoli e abbronzato come se fosse luglio.
Mi ha strofinato l'uccello fra le chiappe leccandomi il collo e massaggiandomi i testicoli e il perineo.
Mi mordeva le orecchie, le spalle, la gola... mi divorava come un animale. Stavo perdendo il controllo di me stesso e non opponevo nessuna resistenza. Quando ha aperto il frigo e ha preso il vasetto della margarina, ho capito dove voleva arrivare. Mii ha spinto la schiena in basso e mi ha unto l'ano penetrandomi con le dita. I muscoli dello sfintere si contraevano e lui ansimava. Era impossibile fermarlo. 

CONTINUA

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